Dioscuri
Che cosa tenera che sono i gemelli!
Ok, per tutti quelli nati tra il 21 maggio e il 20 giugno, sto parlando proprio della vostra costellazione, i gemelli che brillano in cielo sono proprio Castore e Polluce.
Sappiate che in generale sono contro a "una pagina per due perché sono gemelli", ma questi due condividevano tutto! Proprio tutto! Evitiamo gli spoiler, meglio cominciare dall'inizio.
Ok, per tutti quelli nati tra il 21 maggio e il 20 giugno, sto parlando proprio della vostra costellazione, i gemelli che brillano in cielo sono proprio Castore e Polluce.
Sappiate che in generale sono contro a "una pagina per due perché sono gemelli", ma questi due condividevano tutto! Proprio tutto! Evitiamo gli spoiler, meglio cominciare dall'inizio.
I gemelli, in totale, erano quattro: Castore, Polluce, Elena (quella Elena) e Clitemnestra.
Tranquillizziamo chiunque abbia provato pena per la madre: se li è dovuta covare.
Leda, la madre, è stata un'altra vittima dell'elastico mollo delle mutande di Zeus, ma in quel momento era già incinta di suo marito Tindaro. Comunque, il dio si innamorò di lei, si trasformò in cigno (perché aveva voglia di "farlo strano") e si impegnò in ciò che doveva fare. Questa volta si impegnò talmente, che lei rimase incinta ancora! Non fate domande: Zeus può.
Poco tempo dopo, nacquero quattro uova che contenevano i bambini. Due, Polluce e Elena, figli di Zeus, quindi semidei, gli altri due mortali: Castore e Clitemnestra.
Lasciando perdere in questa pagina le sorelle (una delle quali la strangolerei volentieri), concentriamoci sui fratellini.
Probabilmente nella loro infanzia non hanno mai avuto gli oggetti doppi, quindi da grandi decisero di partire insieme sulla nave Argo, di fondare due città, comunque dedicate a entrambi e litigare con i loro cuginetti, gemelli pure loro.
Non si capisce bene per cosa, c'è chi dice per degli animali, chi per della paglia e chi perché avevano rapito le mogli dei cugini, io protendo per quest'ultima versione per una semplice ragione: uno dei due è figlio di Zeus. l'altro è stato contagiato dalla stretta vicinanza.
Tranquillizziamo chiunque abbia provato pena per la madre: se li è dovuta covare.
Leda, la madre, è stata un'altra vittima dell'elastico mollo delle mutande di Zeus, ma in quel momento era già incinta di suo marito Tindaro. Comunque, il dio si innamorò di lei, si trasformò in cigno (perché aveva voglia di "farlo strano") e si impegnò in ciò che doveva fare. Questa volta si impegnò talmente, che lei rimase incinta ancora! Non fate domande: Zeus può.
Poco tempo dopo, nacquero quattro uova che contenevano i bambini. Due, Polluce e Elena, figli di Zeus, quindi semidei, gli altri due mortali: Castore e Clitemnestra.
Lasciando perdere in questa pagina le sorelle (una delle quali la strangolerei volentieri), concentriamoci sui fratellini.
Probabilmente nella loro infanzia non hanno mai avuto gli oggetti doppi, quindi da grandi decisero di partire insieme sulla nave Argo, di fondare due città, comunque dedicate a entrambi e litigare con i loro cuginetti, gemelli pure loro.
Non si capisce bene per cosa, c'è chi dice per degli animali, chi per della paglia e chi perché avevano rapito le mogli dei cugini, io protendo per quest'ultima versione per una semplice ragione: uno dei due è figlio di Zeus. l'altro è stato contagiato dalla stretta vicinanza.
Comunque in fondo non importa, il punto è che si misero a litigare fino a che Castore non ci lasciò la pellaccia.
Polluce nel panico. Non so bene se perché aveva appena perso suo fratello o perché si è reso conto che le loro vite erano indipendenti l'una dall'altra, ma decise di ovviare a questo errore di natura invocando suo padre Zeus.
Polluce nel panico. Non so bene se perché aveva appena perso suo fratello o perché si è reso conto che le loro vite erano indipendenti l'una dall'altra, ma decise di ovviare a questo errore di natura invocando suo padre Zeus.
Praticamente rinunciò al 50% della sua vita rimanente e così i gemellini passarono assieme un giorno negli inferi e un giorno sull'Olimpo fino a che non giunse al termine anche la vita di Polluce. Intenerito dal loro amore reciproco, Zeus li prese e li posò in cielo come costellazione dei gemelli.