Admeto
"Non scocciare, sto facendo il mio lavoro!" "E io ti dico che te ne torni all'inferno!"
Ci arriverò, ma è meglio cominciare dall'inizio.
Asclepio, figlio di Apollo... no, non fece una palla di pelle di pollo; era il dio della medicina. Era molto bravo in questo campo e un giorno pensa: "Chissà che non riesco a far resuscitare i morti."
Eeee... ce l'ha fatta.
Zeus si inalbera in maniera esponenziale e lo uccide.
Così per vendicarsi Apollo uccide i Ciclopi, lasciando così suo padre a corto di fulmunizioni.
Papà lo mette in punizione a lavorare 9 anni come contadino.
Lavora in Tessaglia, nel regno di Admeto, che è un re gentile e saggio.
Dopo gli anni passati tra gli animali e le coltivazioni senza lamentarsi troppo, Apollo va dal re che nel frattempo è diventato il suo migliore amico e gli offre un regalo: fece sì che le mucche dessero solo gemelli.
Leggero trauma: "il mio contadino è Apollo..."
Nel frattempo, il re era ancora scapolo, ma faceva gli occhi dolci a una ragazza che si chiamava Alcesti. Il padre di lei, molto umano, voleva che colui che avesse sposato sua figlia desse prova di forza e di coraggio usando due animali assurd... ehm, feroci per trainare il proprio carro.
Nessun problema! Ci pensa il dio del Sole! Come carrettiere molto esperto, decide che per fare bella figura doveva organizzare un carro trainato da un cinghiale e da un leone. Ma non si sono sbranati a vicenda!?!?! Logica a parte, Admeto vince la mano della fanciulla e loro si sposano e... non vissero ancora felici e contenti.
A parte lo scherzone di Artemide, sorella di Apollo, che riempie la stanza nuziale di serpenti per poi toglierli in cambio di un biscotto, Admeto sarebbe morto abbastanza presto.
Nessun problema! Ci pensa il dio del Sole!
Si fa un giretto agli inferi e fa ubriacare le Parche, convincendole a rimandare la data della morte di lui in cambio di quella di qualcun altro.
E fu così che sua moglie si offrì in sua vece.
Una volta che lei era bella che morta, lui si accorse di non aver più voglia di vivere. Adesso te ne accorgi!?!?!
Comunque... Nessun problema! Ci pensa Eracle! Che passava di lì per caso e aveva voglia di fare l'eroe.
Scende negli inferi, prende a capate e cazzotti Tanato che stava portando in casa base l'anima di lei (vedisi dipinto), la riporta indietro, prende a capate e cazzotti Admeto fino che muore perché era il suo turno a priori e Apollo rimette al suo posto l'anima di Alcesti, lasciandola viva e vegeta.
...
Pensateci bene: perché è cominciata tutta 'sta storia? Ecco, appunto.
Ci arriverò, ma è meglio cominciare dall'inizio.
Asclepio, figlio di Apollo... no, non fece una palla di pelle di pollo; era il dio della medicina. Era molto bravo in questo campo e un giorno pensa: "Chissà che non riesco a far resuscitare i morti."
Eeee... ce l'ha fatta.
Zeus si inalbera in maniera esponenziale e lo uccide.
Così per vendicarsi Apollo uccide i Ciclopi, lasciando così suo padre a corto di fulmunizioni.
Papà lo mette in punizione a lavorare 9 anni come contadino.
Lavora in Tessaglia, nel regno di Admeto, che è un re gentile e saggio.
Dopo gli anni passati tra gli animali e le coltivazioni senza lamentarsi troppo, Apollo va dal re che nel frattempo è diventato il suo migliore amico e gli offre un regalo: fece sì che le mucche dessero solo gemelli.
Leggero trauma: "il mio contadino è Apollo..."
Nel frattempo, il re era ancora scapolo, ma faceva gli occhi dolci a una ragazza che si chiamava Alcesti. Il padre di lei, molto umano, voleva che colui che avesse sposato sua figlia desse prova di forza e di coraggio usando due animali assurd... ehm, feroci per trainare il proprio carro.
Nessun problema! Ci pensa il dio del Sole! Come carrettiere molto esperto, decide che per fare bella figura doveva organizzare un carro trainato da un cinghiale e da un leone. Ma non si sono sbranati a vicenda!?!?! Logica a parte, Admeto vince la mano della fanciulla e loro si sposano e... non vissero ancora felici e contenti.
A parte lo scherzone di Artemide, sorella di Apollo, che riempie la stanza nuziale di serpenti per poi toglierli in cambio di un biscotto, Admeto sarebbe morto abbastanza presto.
Nessun problema! Ci pensa il dio del Sole!
Si fa un giretto agli inferi e fa ubriacare le Parche, convincendole a rimandare la data della morte di lui in cambio di quella di qualcun altro.
E fu così che sua moglie si offrì in sua vece.
Una volta che lei era bella che morta, lui si accorse di non aver più voglia di vivere. Adesso te ne accorgi!?!?!
Comunque... Nessun problema! Ci pensa Eracle! Che passava di lì per caso e aveva voglia di fare l'eroe.
Scende negli inferi, prende a capate e cazzotti Tanato che stava portando in casa base l'anima di lei (vedisi dipinto), la riporta indietro, prende a capate e cazzotti Admeto fino che muore perché era il suo turno a priori e Apollo rimette al suo posto l'anima di Alcesti, lasciandola viva e vegeta.
...
Pensateci bene: perché è cominciata tutta 'sta storia? Ecco, appunto.